La stanchezza del terreno è una condizione che può essere diagnosticata in tempo per evitare cali di produzioni e in certi casi anche malattie o problematiche nelle coltivazioni. Qui trovi una raccolta di informazioni per capire le cause di un impoverimento del terreno e i rimedi per rendere il suolo più produttivo rispettando la sua natura biologica e proteggendo l’ambiente.
Cos’è la stanchezza del terreno e perché è importante monitorare il terreno nelle colture estensive
Le cause e i problemi generati dall’impoverimento del terreno e come riconoscere i sintomi
Soluzioni e rimedi per una buona pratica agricola di mantenimento della salute e nutrizione delle colture partendo dal suolo
La stanchezza o degrado del terreno è una condizione che si verifica solitamente nei terreni in cui vengono sempre impiantate le stesse colture senza effettuare la rotazione. Questo può portare a un calo graduale o ritardo nella produzione fino ad arrivare alla morte delle piante. Altre cause possono essere fattori biotici come batteri o funghi e sostanze nocive presenti nel terreno. La scarsa pianificazione degli interventi agronomici assieme all'utilizzo talvolta poco attento dei mezzi che la chimica mette a disposizione dell'agricoltura moderna per permetterle di far fronte alle necessità del mercato ed alle richieste dei consumatori; non sono scevre di conseguenze. Puoi approfondire consultando la pagina Wikipedia
La presenza di diverse specie di microrganismi nel terreno garantisce la giusta fertilità nel suolo, un ambiente adatto per stimolare e assicurare la radicazione. I microrganismi rendono disponibili gli elementi nutritivi, ma non solo, infatti:
Se vuoi approfondire ti consigliamo questa pagina del WWF
La rizosfera è la parte del suolo in cui avvengono gli scambi di nutrienti tra radici e piante. Le caratteristiche chimico fisiche della rizosfera sono diverse da quelle del resto del suolo soprattutto per quanto riguarda alcuni parametri specifici come: umidità, acidità, conducibilità elettrica etc. Lo squilibrio tra il sistema suolo-pianta porta ad un lento declino delle piante e di conseguenza della produzione e si possono manifestare diversi sintomi:
È quindi fondamentale promuovere e mantenere un equilibrio nel tempo tra suolo, radici e pianta, affinché non si verifichino queste condizioni.
Ecologia nella rizosfera? Ecco un breve approfondimento
Come già accennato in precedenza, per far fronte alla crescente e continua richiesta del consumatore, spesso si tende a trascurare la salute dei terreni su cui si coltiva. Per questo motivo una delle principali cause è l’assenza di rotazione delle colture e la coltivazione continua delle stesse colture nel medesimo appezzamento. Altre causa di questa condizione possono essere:
Vuoi saperne di più sulle cause dell'impoverimento del terreno? Leggi questo articolo.
In seguito all’utilizzo nel terreno di tali prodotti, come conseguenza, a causa delle piogge una parte considerevole dei fertilizzanti è trascinata anche nei fiumi e laghi dove provoca il fenomeno dell'eutrofizzazione. Questi prodotti nocivi, infatti, non colpiscono solamente i parassiti dannosi presi di mira, ma si accumulano nel terreno avvelenandone gli animali che vi risiedono; possono finire inoltre nelle acque di fiumi, laghi e mari avvelenando gli animali che le abitano. Infine, gli stessi prodotti agricoli e ortofrutticoli possono risultare contaminati da residui chimici e pesticidi, influendo negativamente sulla salute umana.
Con il termine degrado del suolo si intende principalmente una riduzione sempre maggiore, fino ad assenza completa, della fertilità e di conseguenza tutte le problematiche che ne susseguono. Le piante sono sicuramente più sensibili e deboli a causa degli squilibri e mancanze di elementi, microrganismi e nutrienti e di conseguenza scaturiscono tutti gli altri problemi, come ad esempio:
Per riuscire a contrastare e combattere questi stress la pianta deve essere preparata. Questo significa che deve essere pronta a difendersi dagli stress causati inevitabilmente dall’impoverimento del terreno.
Premettendo che è sempre meglio evitare questa condizione e per fare ciò è necessario intervenire in anticipo, affinché la pianta possa adottare meccanismi di difesa per proteggersi da funghi, batteri e stress abiotici. Questo meccanismo si chiama resistenza sistemica acquisita, che significa stimolare le piante anticipatamente rispetto ad un’infezione vera e propria, a sintetizzare le sostanze e a provvedere alle misure che concorrono alla difesa.
Le reazioni possono essere locali o coinvolgere tutta la pianta.
Per stimolare nelle piante i meccanismi di difesa capaci di preparare e successivamente proteggere la pianta è necessario l’utilizzo di induttori di resistenza o bioattivatori. Queste sostanze sono chiamate “ELICITORI” e agiscono stimolando i meccanismi che le piante adottano per difendersi dai patogeni (stress biotici) e dagli stress ambientali (stress abiotici). La composizione dei bioattivatori è importante, onde evitare qualsiasi impaccamento in fase di stoccaggio e garantire una perfetta ed uniforme distribuzione. La loro formulazione a base naturale ne permette l’utilizzo anche in agricoltura biologica. Essendo prodotti naturali, ricchissimi di microrganismi e di sostanze bioinduttrici selezionate per indirizzare la rapida e funzionale colonizzazione della rizosfera, non inquinano, sono sicuri per l’agricoltore, per le piante e per l’ambiente. Non lasciano alcun residuo e sono perfettamente miscibili con i concimi e altri prodotti genericamente usati nelle coltivazioni, non hanno limiti di utilizzo o interferenze negative di alcuna natura.
I bioattivatori sono sostanze che attivano o aumentano l’espressione dei geni di resistenza (o di difesa) presenti nelle cellule dei vari tessuti delle piante.
I composti dei bioattivatori sono molto veloci perché subito a contatto col terreno assorbono l'umidità e liberano immediatamente i fattori di crescita che, assorbiti dalle radici, promuovono lo sviluppo della pianta. Il complesso bioattivatore della rizosfera a questo punto, colonizza l’apparato radicale ed il terreno circostante facendo si che si amplifichi la quantità di terreno esplorata dalle radici, tradotto in altri termini fortifica e volumizza l’apparato radicale. Inoltre il rapido presidio della rizosfera impedisce la proliferazione dei microrganismi patogeni che trovano l’ambiente occupato da quelli buoni.